PATIENT STORIES
Maria Luisa Corbetta, 66, lives in Milan, Italy. In 1988, after the birth of her third son, Maria Luisa was affected by rheumatoid arthritis. As a result, she began taking cortisone treatment over a period of more than 20 years.
"It was probably the cortisone that damaged my bones,” she explained, and then described how her doctors discovered that she had osteoporosis.
Before I decided to retire in 2007, I worked at a nursing home as head of personel and payroll. Shortly after retiring I suddenly developed ‘blocked feet’ – a peripheral neuropathy. That was the beginning of visits to various clinics in an effort to find a cure. Although I found a biological compound which helped both my foot problem and the rheumatoid arthritis, my previously ‘silent’ osteoporosis then made itself apparent.
It began when, in 2010, Maria Luisa fell from her bed. Although the bed was not very high, she suffered two cracked ribs as a result of the fall. At the emergency room, she was given a body brace to wear for 3 to 4 months. That’s when diagnostic tests showed that she had developed osteoporosis and, as a result, treatment to curb the bone loss was initiated. For two years Maria Luisa gave herself daily injections and it appears that this has had some benefits. After two years she stopped daily treatment and is now getting an injection every six months.
Maria Luisa also began paying more attention to her lifestyle and diet. For example, she stopped smoking, she eats fruits and vegetables regularly, and she takes nutritional supplements, including vitamin D. Always an avid swimmer in the past, she still swims three days a week whenever possible. She has newly discovered that yoga really helps and attends a local yoga class once a week.
When I leave my yoga class I truly feel like I’m flying, and I don’t feel pain of any kind.
Unfortunately, a second fracture occurred in 2012 when Maria Luisa fell in the pool and broke her shinbone (tibia and fibula). During surgery, a special metal plate and screw were inserted.
I’m still a little afraid when I move, but I’ve learned to take extra care by moving in specific ways. For example, when I bend I no longer bend the same way I used to before I developed osteoporosis. I’m also careful when doing household chores. When I iron I no longer do everything in one go, but do it bit by bit. Let's say that I’ve had to learn how to handle myself, because otherwise I would not have been able to keep up. I know that I am a bit 'irresponsible’ and don’t think too much about the disease, although obviously if there is a problem one does have to confront it.
Following her experience, Maria Luisa advises others to start eating healthy foods, including fruits and vegetables when you’re young. Get enough sun exposure because it is good for the bones, and above all, practice sports. If I hadn’t been a swimmer I probably would not have been able to solve many of the problems that have come with this disease.
Maria Luisa Corbetta, 66 anni, vive a Milano in Italia. Nel 1988, dopo la nascita del terzo figlio, le si è sviluppata l’artite reumatoide. Per curare questa malattia, Maria Luisa ha iniziato ad assumere, come medicamento principale, il cortisone.
“È stato proprio il cortisone, molto probabilmente, che mi ha danneggiato le ossa”, spiega Maria Luisa, prima di addentrarsi nel racconto di come le è stata diagnosticata l’osteoporosi.
Prima di andare in pensione, nel 2007, lavoravo come capo ufficio dell’ufficio personale e paghe in una casa di riposo. Purtroppo, poco dopo aver smesso di lavorare, ha sviluppato il problemi dei “piedi bloccati” che è una patologia della neuropatia periferica. Da quel momento è iniziato l’iter di visite presso varie cliniche mediche nella speranza di trovare una cura. Nonostante avessi trovato un farmaco biologico eche mi ha aiutata parecchio ad arginare il mio problema ai piedi e con l’artite reumatoide, l’osteoporosi che prima era “silente” si è, di colpo, manifestata.
È nel 2010, quando Maria Luisa cade dal letto, che il suo “percorso” con la malattia ha inizio. Infatti, nonostante il letto non fosse particolarmente alto, a causa della caduta le si incrinarono due costole. Al pronto soccorso, oltre a darle un busto rigido da indossare per circa 3-4 mesi, le fecero svariate analisi da cui risultò evidente lo sviluppo dell’osteoporosi. Da quel momento e per i successivi due anni, Maria Luisa ha iniziato un trattamento che includeva un’iniezione al giorno, e che le ha apportato notevoli benefici. Dopodiché, grazie proprio ai visibili miglioramenti, le è stato possibile interrompere le iniezioni quotidiane per passare ad un’iniezione ogni sei mesi.
Maria Luisa ha anche dovuto iniziare a prestare maggiore attenzione sia alla sua dieta sia al suo stile di vita. Per esempio, ha smesso di fumare, ha iniziato a mangiare frutta e verdura in maniera regolare ed assume integratori alimentaria, inclusi quelli per la vitamina D. Da sempre un’appassionata di nuoto, continua a praticare questa attività almeno tre volte la settimana. Ha recentemente scoperto che lo yoga è molto utile ed a dunque iniziato a frequentare un corso di yoga una volta a settimana.
Quando finisco la mia ora di yoga mi sento come se stessi volando, e non sento più alcun dolore.
Purtroppo, nel 2012 Maria Luisa è caduta in piscina e si è rotta sia la tibia sia il perone. Durante l’operazione le sono stati inseriti una placca e un chiodo di metallo per aiutare la guarigione.
Nonostante questi incidenti di percorso, riesco ancora a muovermi senza problemi ed a gestire le mie giornate ed i miei impegni. Ho tre figli, un nipote ed una mamma di 94 anni a cui badare e che mi tengono impegnata ed attiva allo stesso tempo.
Sono ancora abbastanza spaventata quando mi muovo, ma ho imparato ad essere ancora più attenta quando faccio determinati movimenti. Per esempio, quando non mi piego più come mi piegavo prima di soffrire di osteoporosi. Sto molto attenta anche quando svolgo i lavori domestici: quando stiro non stiro più tutto in una volta, ma prefeisco stirare un poco alla volta. Diciamo che ho imparato a gestirmi, perché altrimenti non sarei in grado di affrontare questa malattia. So bene che talvolta sono un po’ “irresponsabile” e non penso abbastanza al fatto di avere l’osteoporosi, anche se ovviamente quando poi si presenta un problema unoo deve avere la forza di affrontarlo.
In base alla sua esperienza, Maria Luisa consiglia di “iniziare a mangiare in maniera salutare il prima possibile, includendo nella dieta frutta e verdura fin da giovani. Prendere il sole perché fa bene alle ossa (in misura adeguata), e soprattutto, praticare sport. Se non fossi stata una nuotatrice non sarei stata in grado di risolvere ed arignare molti dei problemi che questa malattia mi ha causato”.